Il sistema uditivo e l’ipoacusia
Vi siete mai chiesti cos’è un centro per l’udito e cosa si fa? Se avete parenti o amici che portano apparecchi acustici, apparecchi alle orecchie – per intenderci, probabilmente saprete già la risposta. Da oggi Healthstore vuole dare utili informazioni non solo a chi non conosce questa realtà, ma anche a tutti i nostri pazienti. Da cosa partire se non dall’orecchio?
Il sistema uditivo (più semplicemente udito) è il primo dei cinque organi di senso a svilupparsi nel feto e a favorire il contatto con l’ambiente esterno.
Per poter comprendere come funziona l’udito è importante ricordare che l’orecchio, anche se è un organo piccolo, è molto complesso: funge da filtro sonoro e trasforma tutti i suoni in informazioni che, attraverso il nervo acustico, invia al cervello.
I suoni non sono altro che vibrazioni invisibili che si propagano nell’aria in tutte le direzioni, sono le così dette ‘onde sonore’. Esse vengono rilevate dal nostro sistema uditivo e vengono tradotte in messaggi che il nostro cervello è in grado di interpretare. La capacità di rilevare le onde sonore e la chiarezza del messaggio inviato al cervello dipendono dal nostro sistema uditivo.
L’apparato uditivo umano è costituito da
Orecchio esterno: comprende il padiglione auricolare, che comunemente chiamiamo orecchio, e il condotto uditivo. La particolare forma del padiglione auricolare permette di stabilire la provenienza del suono, captare le onde e indirizzale nel condotto uditivo. I suoni vengono poi tradotti in vibrazioni e trasmessi all’orecchio medio.
Orecchio medio: è dove si trova il timpano, la parte principale dell’orecchio. L’orecchio medio è costituito da un sistema di tre ossicini (martello, incudine e staffa) che amplifica e trasferisce le vibrazioni provenienti dal timpano verso la finestra ovale, un’apertura nella parete ossea della cavità dell’orecchio medio.
Orecchio interno: nell’orecchio interno avviene il processo di conversione delle onde sonore in impulsi elettrici che, attraverso le cellule ciliate, situate nella struttura detta coclea, vengono trasmessi al cervello che interpreta e determina la sensazione uditiva.
Quindi come funziona l’udito?
Quando un suono entra nel condotto uditivo il timpano vibra e tramite gli ossicini dell’orecchio medio invia il suono alla coclea, situata nell’orecchio interno. A questo punto le delicatissime cellule ciliate convertono i suoni in segnali elettrici e li inviano al cervello. Infine il cervello elabora i segnali che gli arrivano, li interpreta e indica quale suono stiamo ascoltando.
Nel momento in cui una o più strutture dell’apparato uditivo subisce delle alterazioni, la conseguenza è l’ipoacusia, vale a dire una riduzione della capacità uditiva di percepire un suono in una o in entrambe le orecchie.
I fattori che possono generare un calo uditivo sono diversi, ad esempio affaticamento, stress emotivi e lavorativi, inquinamento acustico, abitudini alimentari, malattie, traumi e predisposizioni genetiche.
Un’importante considerazione va fatta: l’ipoacusia è un processo lento e graduale che varia da persona a persona e si manifesta in modi differenti, tuttavia i sintomi più comuni riguardano la difficoltà a percepire i suoni durante le conversazioni in ambienti affollati e al telefono.
Nei prossimi articoli conosceremo i tipi e i livelli di ipoacusia, le cause e curiosità dal mondo dell’udito.